FANTATEATRO
Se ci diamo una mano i miracoli si faranno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno.
Gianni Rodari
DOMENICA
1 Dicembre 2024 ore 17.00
REPLICA STRAORDINARIA
1 Dicembre 2024 ore 15.30
UNICO: 10€
Fantateatro
IL CANTO DI NATALE
liberamente ispirato al racconto di Charles Dickens
Adattamento e regia di Sandra Bertuzzi
Allestimento di Federico Zuntini
Costumi “Atelier Fantateatro”
Ebenezer Scrooge è un ricco e avaro finanziere che non spende mai nulla nemmeno per sé. Per lui il Natale è una perdita di tempo ed è talmente infastidito dalle festività che impone ai suoi contabili, cui dà uno stipendio da fame, di presentarsi in anticipo al lavoro il giorno dopo Natale, per rifarsi del tempo perduto il giorno prima.
Risponde male a tutti coloro che gli fanno gli auguri, inclusa l’affettuosa nipote Ginger, che invano lo prega di pranzare con la sua famiglia. Tornato a casa, però, gli appare il fantasma di Jacob Marley, suo defunto socio in affari, imprigionato in una pesante catena che lui stesso, in vita, ha forgiato con l’avidità. Il fantasma ammonisce Scrooge avvisandolo che la catena che si sta forgiando è ben più lunga e pesante della sua.
Prima di svanire, gli annuncia la visita imminente di tre spiriti: uno che incarna i Natali passati, un altro quello presente, l’ultimo il Natale futuro. Appare il primo Spirito, quello del Natale passato, che lo riporta indietro nel tempo, quando Scrooge lavora come apprendista presso il signor Fezziwig, che lo invita a festeggiare il Natale con la sua famiglia. Durante la festa Scrooge tratta male la fidanzata e da quel giorno resterà solo e il suo cuore diventerà sempre più arido.
Il vecchio finanziere è disperato per il suo passato che non si può cambiare: implora il fantasma di non tormentarlo più, e questi sparisce, lasciando il posto allo Spirito del Natale Presente. Questi conduce Scrooge dalla famiglia di Bob Crachit, che sta consumando la cena di Natale: sono tutti felici, anche il piccolo malato Timmy, sebbene vivano in condizioni misere. Lo spettro si congeda e compare lo Spirito del Natale Futuro; Il fantasma, silenziosamente, lo conduce al funerale di un vecchio avaro e la mano dello spettro gli indica una lapide con scritto il suo nome. Scrooge si ritrova improvvisamente nel suo letto e scopre che è Natale.
Forte della lezione ricevuta, si presenta a casa di Bob Cratchit e gli dà un notevole aumento di stipendio e promette di prendersi cura della sua famiglia e soprattutto di Timmy. Infine esce per strada salutando tutti con affabilità e si presenta a casa di sua nipote dove, accolto con calore, passa il più bel Natale della sua vita.
Charles Dickens nasce il 7 febbraio 1812 presso Portsmouth, secondo di otto figli. Trascorre i primi anni di vita in luoghi diversi seguendo la famiglia e i vari trasferimenti del padre, sviluppando già nella prima adolescenza una profonda passione per la lettura. Nel 1824 il padre viene arrestato per debiti: rinchiuso in prigione, vi resta qualche mese finché grazie a una piccola eredità la famiglia può finalmente appianarne i debiti. In quei mesi bui il dodicenne Charles conoscerà il duro lavoro del manovale e lo sfruttamento dei minorenni.
Le condizioni di lavoro erano infatti spaventose: gettato in una fabbrica simile a una sporca baracca infestata dai topi, insieme ad alcuni coetanei dei bassifondi incollava etichette su flaconi di lucido per scarpe. Sono esperienze che gli resteranno nell’anima per sempre e che faranno da “humus” per la sua inesauribile invenzione letteraria.
Nel 1835 incontra Catherine Hogarth, sposata in fretta e furia l’anno successivo; Il 6 gennaio 1837 nasce il primo di otto figli, ma il 1837 è anche l’anno del primo grande successo ottenuto sia con i fascicoli a puntate di Oliver Twist che con i Quaderni di Pickwick (poi diventato il celebre Circolo Pickwick): due capolavori assoluti che rimarranno per sempre nella storia della letteratura mondiale.
Questo è un periodo creativo strabiliante per Dickens: in questi anni comincia di fatto un quindicennio durante il quale lo scrittore genera le sue opere maggiori, culminate con la pubblicazione di David Copperfield. La sua fama si diffonde sia in Europa che in America tanto da iniziare una serie di viaggi durante i quali emerge la sua particolare attenzione per le strutture carcerarie, la loro organizzazione e finalità, segno di grande sensibilità sociale indubbiamente maturata a seguito della esperienze infantili.
Nel maggio 1855 la sua vita subisce un brusco cambiamento a causa dell’incontro con Ellen Ternan, un amore che lo spingerà ad abbandonare il tetto coniugale per iniziare una nuova vita con lei. Malgrado l’ancor giovane età Charles Dickens è quasi una gloria nazionale: è il responsabile di una vera e propria febbre di massa, sempre impegnato in letture pubbliche delle sue opere sia in patria che all’estero.
Alla fine del 1867 Dickens intraprende un nuovo viaggio in America per un giro di letture ma in dicembre si ammalerà gravemente; a causa di gravi complicazioni polmonari, subisce un’emorragia cerebrale che lo porta alla morte il 9 giugno 1870. Verrà sepolto il 14 giugno con grandi onori nel Poet’s Corner in Westminster Abbey.
FORSE NON TUTTI SANNO CHE
Quando si legge Canto di Natale, di sicuro non si può fare a meno di riscontrare nelle pagine del racconto più di un registro usato da Dickens.
Il primo che viene in mente è quello del racconto gotico. Se si pensa ai personaggi dei fantasmi e ad alcune descrizioni tetre, si capisce subito come Dickens prenda spunto dalle ghost stories, le storie di fantasmi che tradizionalmente le famiglie inglesi si raccontano il giorno di Natale.
Tuttavia Dickens usa il pretesto della storia fantastica per denunciare le condizioni di miseria e di povertà in cui la maggior parte della popolazione dell’Inghilterra vittoriana riversava. I progressi della rivoluzione industriale e le continue leggi emanate dai governanti per cercare di far fronte all’emergenza povertà, non hanno fatto altro che continuare a peggiorare le condizioni dei più deboli.
A fare da contraltare ci sono i ricchi, tutte quelle persone benestanti che hanno una dimora fissa e sempre la pancia piena e che raramente fanno qualcosa per aiutare il prossimo. Il vecchio Scrooge ne è l’incarnazione lampante: un uomo che ha vissuto un’infanzia non sempre felice e che fin da giovane ha avuto come unico obiettivo quello di accumulare più denaro possibile, espellendo ogni residuo di empatia e di amore dal suo animo.
Lo scopo che Dickens si propone allora non è quello di celebrare l’amore per il prossimo secondo un’ottica che si esaurisce in quello stesso giorno di festa. Piuttosto lo scrittore crede che lo scopo della festività sia quello di annullare le differenze sociali e di riscoprire l’amore verso il prossimo, anche con gesti inaspettati.
CURIOSITÀ
Il 24 dicembre del 1843, poco dopo la sua prima apparizione nelle librerie, Il Canto di Natale aveva già raggiunto le 6000 copie, cifra eccezionale data l’epoca e l’edizione deluxe del libro, con rilegatura rigida con velluto rosso a bordi dorati.
Fra le celebrità colpite dal racconto spicca la figura dello scrittore Robert Louis Stevenson. Nel corso degli anni Il Canto di Natale ha goduto di un gran numero di molte trasposizioni nelle altre arti.
Non si può non citare la versione disneyana del racconto di Dickens, Canto di natale di Topolino, dove la parte del vecchio Scrooge è affidata a Paperon de’ Paperoni. La trasposizione cinematografica più recente risale invece al 2009 e s’intitola semplicemente A Christmas Carol. Si tratta di una pellicola che vede questa volta Jim Carrey nei panni di Scrooge in vesti totalmente digitalizzate.
Proprio l’uso della computer grafica rende ancora più fantastico e magico il clima fiabesco che Dickens aveva cercato di imprimere su carta. Il termine “scrooge” in inglese significa proprio “avaro”.
A FANTATEATRO
Questo spettacolo propone un’originalissima messa in scena, con pupazzi sul palco insieme agli attori, grazie a una tecnica sperimentata nei musical di Londra e Broadway e rielaborata appositamente da Fantateatro per ragazzi e ragazze di tutte le età.
FANTATEATRO CONSIGLIA
Festa in casa Muppet , un film del 1992 diretto dal regista Brian Henson. Oltre ai ruoli interpretati dagli attori umani, fra cui spicca Michael Cane come protagonista, sono presenti nel film alcuni dei Muppet, i pupazzi del Muppet Show.