Le fiabe tradizionali sono inesauribili miniere di suggestioni e riflessioni sulle trasfomesso in scena con piccole e sottili licenze poetiche giustificate da trovate registiche e coreografiche e da un gioco di ritmi e di gruppo tra i danzatori. Le fate, complici e diffidenti l’una dell’altra, sono un unico “ensemble” di passione, caos e razionalità. La fata cattiva (rappresentata in realtà da un danzatore en travesti) è unica, credibilissima nel suo essere sopra le righe, elegantissima, “femmina” e cattiva al punto da non far paura perché inesistente in natura agli occhi di un bambino. In questo racconto di Perrault il coreografo Luigi Martelletta attraverso il suo linguaggio neoclassico, oltre al gruppo già formato dalla compagnia, coinvolgerà degli artisti ospiti di livello internazionale e nella sua visione della danza che costituisce infatti una fusione articolata tra cultura europea contemporanea ad acquisizioni di dinamiche neo classiche, allestirà un balletto che pur non tralasciando tutti gli aspetti della fiaba e la delicatezza della vicenda onirica, proporrà una chiave di lettura più moderna, più attuale, per narrare, tutti gli elementi essenziali che la trama comporta . La musica di Cajkovski raccoglie nelle sue immortali pagine, l’incanto di una drammatica favola romantica, ma subirà delle piccole trasformazioni con gli interventi di Alessandro Russo, che comporrà alcune transizioni musicali con le quali sarà possibile legare tutti i quadri che si susseguiranno.