FANTATEATRO

Il gatto con gli stivali

di Giovanni Francesco Straparola

 Piccolo classico tra duelli di spada e canzoni per dimostrare che la vera nobiltà è affare di cuore.

DOMENICA

23 Febbraio 2025 ore 17.00

UNICO: 10€

LOCANDINA

Fantateatro
IL GATTO CON GLI STIVALI
Giovanni Francesco Straparola

Adattamento e regia di Sandra Bertuzzi

Allestimento di Federico Zuntini

Costumi “Atelier Fantateatro”

TRAMA

Un ricco e vecchio mugnaio in punto di morte chiama a sé i suoi tre figli: al figlio maggiore lascia in eredità il suo mulino, al secondogenito viene lasciato il mulo e una casa di campagna mentre al figlio minore viene lasciato il gatto che amava tanto. Il ragazzo è triste e deluso: cosa se ne fa di un gatto?

Sconsolato, si siede su una roccia a pensare il da farsi, quando il gatto gli dice di non preoccuparsi: insieme faranno fortuna. Così, il felino si mette all’opera e prende un sacco dove mette della crusca e del cruschello, poi lo lascia vicino a un fiume: due conigli notano la crusca ed entrano nel sacco per mangiarla.

Immediatamente il gatto chiude il sacco e, presi due stivali, il gatto si reca al palazzo del re e gli offre in dono i due conigli, portatigli da un certo marchese di Carabas. Il gatto porta poi al re della cacciagione fresca, sempre da parte del marchese di Carabas, e quindi convince dei contadini a dire che le terre che stanno coltivando sono del marchese. E così fanno quando il re decide di fare una passeggiata per il suo regno.

Al sentire ancora il nome del marchese di Carabas, al re viene la curiosità di sapere chi sia questo misterioso e generoso marchese di cui non si è mai sentito parlare, e decide di invitarlo al castello. Il gatto dice al ragazzo di buttarsi in acqua e di dire di essere stato aggredito e derubato dei suoi abiti. Il piano funziona e il giovane viene invitato al castello, dove conosce la principessa che s’innamora quasi subito di lui.

Il re però gli dice che tra qualche giorno andrà a pranzo nel suo castello. Il giovane deglutisce: e adesso? Ci pensa il gatto che, passeggiando, un giorno vede un castello molto bello. Una delle guardie lo avvisa: il proprietario è una specie di orco mago che uccide chiunque osi sfidarlo. Il gatto si presenta al suo cospetto e gli chiede se è veramente potente come dice di essere, visto che quasi nessuno gli crede.

Per tutta risposta, l’orco si trasforma prima in un feroce leone che terrorizza il gatto, poi torna umano. Il gatto si finge sorpreso e gli chiede, scetticamente, se può trasformarsi in qualcosa di più piccolo: l’orco subito si trasforma in un topolino… per essere così mangiato tranquillamente dal gatto!

Così, il giovane diviene il nuovo padrone del castello: il re capisce che il marchese esiste davvero e gli chiede se vuole sposare sua figlia. Il giovane accetta di buon grado e diventa così principe. E il gatto dagli stivali diventa un nobile cacciatore, che cacciava i topi solo per divertimento.

L’AUTORE

Giovanni Francesco Straparola (Caravaggio, 1480 – 1557) è stato uno scrittore italiano, romanziere e novelliere. Le origini etimologiche del suo nome sono incerte; probabilmente Straparola apparteneva alla famiglia Secchi, e fu così soprannominato per assonanza con il verbo straparlare. Non si hanno notizie rilevanti sulla sua vita, a eccezione di un soggiorno a Venezia avvenuto fra il 1530 e il 1540.

Nel 1508 pubblica un Canzoniere d’ispirazione petrarchesca; si tratta di una raccolta di poesie d’amore (sonetti, strambotti, epistole e capitoli) dal titolo Opera nova de Zoan Francesco Straparola. Nel 1550 pubblicò a Venezia la raccolta di favole ed enigmi Le piacevoli notti. Il successo incontrato lo spinse a preparare in fretta un secondo volume, che vide la luce nel 1553. L’opera comprende 75 novelle e fiabe, accompagnate da 75 enigmi; le novelle sono raccordate da una cornice narrativa di ispirazione boccaccesca. Tra le fiabe s’incontra la prima versione scritta de Il gatto con gli stivali, con il titolo di Costantino Fortunato.

A narrare le novelle, per tredici notti consecutive, sono tredici donne, che fanno parte di una brigata riunitasi a Murano nel 1536, nel palazzo del vescovo di Lodi per festeggiare il carnevale veneziano. La novità della raccolta di Straparola è da individuare nella presenza della componente fiabesca e nell’ampio uso di una materia popolare, compreso l’elemento dialettale.

CURIOSITÀ

FORSE NON TUTTI SANNO CHE
I gatti da secoli popolano il mondo della letteratura, come protagonisti di racconti, romanzi e poesie o come amici e compagni di artisti, scrittori e poeti. Lo scrittore russo Anton Cechov scrisse il racconto La gatta di Colette, dove narra la storia di una gatta che conquista il cuore del suo padrone dopo che la moglie, gelosa, cerca di sopprimerla. Baudelaire scrisse sul gatto versi dai quali traspaiono evidenti analogie tra la gatta e la donna, lo stesso fece Maupassant trattando il gatto come essere voluttuoso. Shakespeare menziona i gatti con simpatia nell’opera Enrico V. Tra i moltissimi scrittori illustri che dedicarono pagine d’amore al loro gatto, va ricordato Alexandre Dumas figlio che a Montecristo possedeva addirittura un piccolo zoo, Victor Hugo il cui gatto di nome Canonico dormiva su una cuccia più simile a un trono che a una poltrona. Edgar Allan Poe scrisse il celebre racconto di terrore Il Gatto Murato. Tra i poeti italiani amici dei gatti va ricordato il poeta Giovanni Pascoli, un suo sonetto è intitolato La gatta, Collodi, Umberto Saba, Elsa Morante

CURIOSITÀ
Il 17 febbraio 1990 viene istituita la Giornata Mondiale del Gatto.

A FANTATEATRO
La compagnia propone questo piccolo classico tra duelli di spada e d’ingegno per dimostrare che la vera nobiltà è affare di cuore. I costumi di scena sono frutto dell’ingegno dello scenografo Federico Zuntini.

FANTATEATRO CONSIGLIA
 Il gatto con gli stivali è un libro con meravigliose illustaziuoni, edito da Alto music.